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A MAGGIO CON I VOTI E I DEVOTI SI SPERA CHE RITORNI SENSO, GARBO E SAPER FARE!!

A MAGGIO CON I VOTI E I DEVOTI SI SPERA CHE RITORNI SENSO, GARBO E SAPER FARE!!

Posted on 06 novembre 2018 by admin

19517NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Quando i direttivi per la gestione del bene materiale, della credenza popolare sono sospesi autoritativamente e il ruolo di molti, viene affidato a un singolo a questo punto è bene porre una pausa di riflessione costruttiva, non di vendetta, su quanti dovranno assumere il ruolo nella prossima tornata.

Appare evidente che correre ai ripari, per ripristinare nel breve termine il senso delle cose, sia dal punto di vista materiali che immateriale di una specifica comunità,  priorità inderogabile.

L’auguri che tutte le persone di buon senso, non abbiano più motivo di ripetersi e quanti si rendano disponibili a guidare il tangibile e l’intangibile della comunità siano sagge e di limpida morale, al fine di fornire la linfa idonea per la continuità della storia e delle tradizioni, specifiche di quei luoghi, di quelle persone e dei Santi locali.

La storia di un luogo e di quanti lo vivono, nel corso degli anni ciclicamente alterna momenti di luce a ombre, tuttavia anche se quest’ultima può apparire malevola, serve a rifocillare e rigenerare quanti avviano le attività interrotte del bene comune.

Ciò che non dovrebbe mai accadere e rintanarsi scientemente nei meandri oscuri e lasciarsi risucchiare nel malevolo vortice dove non si è in grado più di riconoscere le cose buone da cattive.

Viviamo una pausa di riflessione unica, in quanto, essa abbraccia sia la sfera materiale, sia quella immateriale, in altre parole sia il laico e sia il profano, giacché sospese, la prima per dispute, la seconda si spera che non sia di mero bisogno terreno.

Il punto, o meglio, il mese di non ritorno, viene a maggio, i primi giorni uniscono le genti attorno al Santo e tutti seguono la statua con gli stessi voti e la stessa devozione; tuttavia e da almeno sei decenni che le autorità preposte, lasciano che lungo la via del ritorno, come prima era abitudine rifocillarsi con pane e acqua, adesso quieta la sete con birra liquori e ogni sorta di raffinato prodotto alcolico, locale e non, al punto che giunti davanti al sacro perimetro, le menti sono offuscate o addirittura buie.

È chiaro che lo stato di fatto non rende lucidi gli ultimi giorni del mese, quando i buoni intenti dovrebbero essere messi in atto per scelte terrene, specie se questo è indispensabile per conservare intatta sia l’identità culturale e sia il bene comune di uomini e territorio.

Sono trascorsi ormai sei decenni e lo stato di salute di Sofia è pietoso, sotto ogni punto di vista, morale, estetico oltre che nell’atto di saper accogliere ospiti.

Essa ha perso la testa e non ricorda nulla di se e degli altri, ma quello che preoccupa di più,è lo stato mentale dei suoi figli, i quali, esaltati dal gioco dei ruoli si cimentano in attività ignote, vagando raminghi nelle discariche, ritenendole il luogo dei beni e della memoria.

Gli ultimi giorni di maggio per questo diventano fondamentali sia per il bene del luogo, di quello delle persone vive, di quanti ci hanno lasciato e dei Santi; occorre saper scegliere persone garbate che hanno a cuore la sorte di Sofia, inutile sperare o puntare su quanto di inutile è stato accumulato dalle discariche.

Ripristinare l’antico senso delle cose pubbliche e private, distinguere il perimetro dei Santi con i percorsi profani è fondamentale badare bene a chi si affidano i nostri voti e le nostre devozioni, specie se al nostro cospetto, arrivano con auto fiammanti, sin anche le solite figure.

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SALUTIAMO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALBANESE LLIR META.

Protetto: SALUTIAMO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ALBANESE LLIR META.

Posted on 05 novembre 2018 by admin

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Passa il carrozzone Presidenziale in terra arbëreshe: pronti a saltarvi sopra? No, grazie: resto a piedi !

Protetto: Passa il carrozzone Presidenziale in terra arbëreshe: pronti a saltarvi sopra? No, grazie: resto a piedi !

Posted on 02 novembre 2018 by admin

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RICORDIAMO CHIANDUNIN E SPUNGUNIN IL GIORNO DEI MORTI

Protetto: RICORDIAMO CHIANDUNIN E SPUNGUNIN IL GIORNO DEI MORTI

Posted on 01 novembre 2018 by admin

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PRIMA DI DARE SENSO ALLA REGIONE STORICA ARBËRESHË PARLIAMO DELLO STORICO

Protetto: PRIMA DI DARE SENSO ALLA REGIONE STORICA ARBËRESHË PARLIAMO DELLO STORICO

Posted on 29 ottobre 2018 by admin

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COME LA DIGA DEL VAJONT

Protetto: COME LA DIGA DEL VAJONT

Posted on 18 ottobre 2018 by admin

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IL PRESIDENTE MATTARELLA  IN VISITA  A SAN DEMETRIO CORONE

IL PRESIDENTE MATTARELLA IN VISITA A SAN DEMETRIO CORONE

Posted on 15 ottobre 2018 by admin

ix SAN DEMETRIO CORONE  (di Adriano Mazziotti) – E’ un evento storico quello che il centro arbëresh si prepara a vivere il 7 novembre prossimo.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella giungerà in visita ufficiale a S. Demetrio Corone (CS) su invito della Amministrazione comunale, in occasione del 550° anniversario della morte di Giorgio Castriota “Skanderbeg” (1404-1468), principe, condottiero, patriota albanese e difensore della cristianità.

 Da almeno un paio di settimane, la voce dell’arrivo della carica più alta dello Stato  circolava con incredulità in paese, ma solo venerdì mattina ogni dubbio è stato cancellato. Due giorni fa, infatti, è iniziata la pianificazione logistica prevista dal programma messo a punto per la visita del capo dello Stato e del suo entourage. Un elicottero del cerimoniale del Quirinale ha sorvolato l’area attigua al complesso del Sant’Adriano, dove la mattina del 7 il presidente Mattarella dall’aeroporto di Lamezia in elicottero giungerà a S. Demetrio Corone per  presenziare la ricorrenza dell’anniversario nel Collegio italo-albanese di Sant’ Adriano.

Alle operazioni di pianificazione hanno preso parte il prefetto di Cosenza, Paola Galeone,  il colonello  Piero Sutera del Comando provinciale dei carabinieri e altri vertici militari, della Guardia di  Finanza, della Protezione Civile, dirigenti della Regione e della Provincia.

A S. Demetrio Corone  Mattarella incontrerà il suo omologo Ilir Meta, presidente della Repubblica di Albania.

“Il presidente Meta ha voluto celebrare l’evento insieme al presidente Mattarella in Italia in una comunità arbëreshe per sancire il legame che esiste tra i due popoli – fa sapere il sindaco Salvatore Lamirata – mentre la scelta del Collegio  è motivata dal ruolo che l’Istituto ha svolto per il Risorgimento Italiano e per il Risorgimento Albanese”.

Per il centro arbëresh, la visita del presidente Mattarella sarà un evento storico e di rilevanza internazionale, essendo la prima volta che un presidente della Repubblica  italiana vi mette piede, e contemporaneamente a un capo di Stato straniero. Un evento fuori dall’ordinario.

Il presidente Meta, invece, non è il primo capo di Stato del Paese delle aquile in visita ufficiale a S. Demetrio Corone.

  Prima di lui, nell’ottobre 1995, con grande accoglienza e partecipazione popolare fu la volta di Sali Berisha, poi di Alfred Moisiu nell’aprile 2003, mentre la terza visita di un  presidente shqipetaro fu quella di Bujar Nishani nell’aprile 2015.

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LETERA ALL’IGNOTO CULTORE

LETERA ALL’IGNOTO CULTORE

Posted on 25 settembre 2018 by admin

NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Quando agli albori del 1978 varcai la porta dell’Archivio di Stato di Napoli, non avrei mai immaginato che dopo due decenni sarei stato uno dei componenti il gruppo di progettazione per la sua riqualificazione e restauro, traendo per questo un bagaglio professionale d’ineguagliabile spessore, ne che la documentazione che avrei di li a poco consultato, per iniziare ad indagare la storia della Regione storica, sarebbero state l’avvio di un calvario culturale di confronti con quanti uso identificare come “l’ignoto cultore”.

Relativamente al motivo che mi aveva portato a varcare la soglia dell’Archivio di Stato,  per la ricerca di documenti e definizione di nuovi stati di fatto della Regione storica e ambientale Arbëreshë,  appellata ancora oggi in maniera vetusta, dall’ignoto cultore,  “arberia”.

Oltremodo vorrei  precisare che per “ignoto cultore” si vorrebbero individuare quell’esercito, causa delle gravi ferite, inferte per incompetenza alla regione storica, resa per questo, irriconoscibile dal punto di vista linguistico, consuetudinario, metrico, religioso e del genius loci.

Le mie ricerche comunque hannodato avvio a un nuovo stato di fatto, legato al genius loci arbër, la rotta seguita non si è ostinata a voler scrivere messali in arbëreshë, a guisa dei rumeni bizantini; o a tutti i costi usare la grammatica Grerca e Latina; menare a sostituire vocaboli Arbëreshë con Albanesi di radice turca, ma, invece, produrre un nuovo modo di idagare e restituire certezze alla definita Regione storica e ambientale Arbëreshë.

Studiare la geografia del territorio occupato dagli arbëreshë,  tracciare le macroaree di locazione e comprendere i motivi di tale disposizione, per individuare il sistema metrico più attendibile di tutti i centri con simili origini. 

In seguito, sono stati fondamentali  cercare gli enunciati che descrivessero suntamente, la disposizione urbana, i rioni, le gjitonie e i gruppi familiari, al fine di fornire un metodo di lettura degli ambiti urbani limitrofi, in tutto, definire la storia urbanistica e architettonica della regione arbëreshë italiana, associata alla toponomastica della terra di origine.

tutto ciò ha avuto il suo culmine in occasione di misurarsi con i  vertici politici nazionali, nel corso della delocalizzazione di Cavallerizzo, avendo ricevuto  investitura ufficiale perché C.T.P. dell’Associazione Cavallerizzo Vive; l’unica Associazione che si è adoperata per evitare la più terribili disavventure che vede protagonisti gli arbëreshë di questo secolo .

Certamente la grande esperienza accumulata in anni di studio, la metrica  attinta nei corsi dalla facoltà di Architettura di Napoli, la fortuna di aver frequentato questo luogo con docenti di altissimo spessore, la conoscenza delle tradizioni, la lingua e le caratterizzazioni tipiche dei paesi di minoranza , sono stati i segmenti ideali per chiudere solidamente il cerchio con la mia innata predisposizione.

Sono trascorsi quattro decenni da allora e ancora oggi l’“ignoto cultore”  adducendo eresie senza tempo, senza luogo, ne memoria per la storia della regione, come se non bastasse, non avendo argomenti da aggiungere, si ostina a presentare trattazioni  irriconoscibili, invece di confrontarsi con i nuovi enunciati di studio.

Nemo propheta in patria, è una locuzione in lingua latina che significa: “Nessuno è profeta nella [propria] patria”; l’espressione vuole indicare la difficoltà delle persone di emergere in ambienti a loro familiari.

Raramente stato invitato in manifestazioni nei luoghi della regione storica, in cui l’“ignoto cultore” per aver letto i miei scritti, ambisce a emergere ad ottenere certificazioni urbanistiche e storiche per scopo di sopravvivenza locale, invitandomi a certificazioni gratuite; NO cari signori io non sono una ONLUS e non credo in questo tipo di illusori meccanismi sociali.

Studio e produco certezze, cercando di misurarmi e confrontarmi con l’“ignoto cultore” che continuamente sfugge; egli ha da sempre parlato di arberia (?????”’), come paradiso terrestre dove hanno vissuto solo nobili e ricchi cavalieri, non sopporta che i miti che imprudentemente ha innalzato gli vengano scalfiti, ne ha interesse per realizzando un ambito logico in cui delineare come sia stata conquistata la scena del palco europeo dalle nostre eccellenze culturali.

Studio e produco certezze per la “regione storica” e se alcuni hanno dubbi sulle mie risorse culturali ed economiche, sappiano che non sono quelle delle istituzioni o dei canali equipollenti; esse  non sono altro che il frutto della caparbie scelte di VITA e per questo ritengo di averle meritate sul campo, lo stesso dove l’“ignoto cultore” teme di confrontarsi per sfuggire ai  fantasmi messi in campo.

 

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LA REGIONE STORICA AMBIENTALE ARBËRESHË E I SUOI NERI!

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Posted on 21 settembre 2018 by admin

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IL PONTE COME LA REGIONE STORICA

Protetto: IL PONTE COME LA REGIONE STORICA

Posted on 19 settembre 2018 by admin

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