Archive | gennaio, 2012

L’ACQUISTO, DA PARTE DEL COMUNE, DI VILLA MARCHIANÒ NON È STATA UNA SCELTA FELICE.

Posted on 30 gennaio 2012 by admin

SAN DEMETRIO CORONE ( di Adriano Mazziotti) – E’ l’opinione dei responsabili dell’Udc locali, che in una nota stampa  criticano non solo l’ acquisto dell’immobile  (costruito gli inizi degli anni ’30), ma anche  gli interventi di consolidamento statico e di riqualificazione della villa, appartenuta al dottore Giuseppe Marchianò. La destinazione dell’immobile, attigua alla centralissima piazza Monumento, è di  ospitare incontri culturali e manifestazioni varie, come è avvenuto lo scorso mese di dicembre, quando  la villa è stata presentata alla cittadinanza. Valeva la pena spendere soldi per acquistare un altro grande palazzo con stanze strette in cui non si riesce a svolgere, in modo adeguato, neanche una piccola manifestazione ? –  si chiedono i  responsabili  dell’Udc sandemetrese – Vale la pena addossare altre spese di gestione alla comunità in un momento in cui le casse comunali non sono floride, e le tasse vengono aumentate mettendo sempre più le mani nelle tasche dei cittadini? Vale la pena togliere altri parcheggi nei pressi di piazza Monumento, probabilmente danneggiando ancor più le attività commerciali? Ma la cosa che ci ha più infastidito è stato il fatto incomprensibile di non aver visto abbattute le barriere archittettoniche, impedendo di fatto a eventuali persone diversamente abili l’accesso alla villa”.

Un’altra critica all’indirizzo della Amministrazione comunale  riguarda  “la mancanza di progettualità. Invece di pensare a creare sviluppo e ridurre le tasse, si è pensato a costruire quelle che di solito si definiscono “cattedrali nel deserto”, senza quasi alcuna valida funzionalità per il cittadino, ma con costi di gestione a discapito, tra l’altro, dell’economicità, effettività ed efficacia dell’azione amministrativa”.

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22 GENNAIO 1912 – 22 GENNAIO 2012 – Janari i Passionatit

Posted on 22 gennaio 2012 by admin

NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Lunedì ventidue Gennaio del millenovecento dodici, in via Ascensione 24, nasceva Janari i Passionatit, mio padre.

La sua famiglia di umili origini, seppe educarlo secondo nobili principi e lui, facendo tesoro di quelle basi, seppe emergere prima come pastore e poi con il solo bagaglio di arte e manualità, ereditata da suo  padre,  riusciti a dare valore alla sua vita in modo egregio e dignitoso.

Il matrimonio con la sua amata Lina, mia madre, la fedele compagna con la quale ha condiviso tante gioie e difficoltà.

Come le vicissitudini della guerra, che li aveva divisi, sino a quel rocambolesco ritorno a piedi, da Riva di Trento sino in paese, che come un segno del destino termino’ il 2 maggio a ostilità concluse, presentandosi davanti al sagrato della chiesa mentre il santo era portato in processione.

L’episodio  segnò la vera ascesa per assumere la meritata posizione sociale, per la quale alcune persone si posero sempre come ostacolo, perché non facile figura da emulare, specie per il fatto, di voler  consolidare un gruppo familiare che nell’ambiente del piccolo centro, si distingueva per; rigore, onestà e validissima operosità.

Niente e nessuno ha mai potuto disgregare il modello di famiglia  realizzata, pur se i tentativi a tal proposito non furono né pochi e né flebili.

Donasti ad ognuno dei tuoi figli, il meglio di te, arte, operosità, parsimonia e caparbietà, ma per colpa della salute, che è venuta meno troppo presto, non hai avuto l’opportunità di trasferire compiutamente i valori in alcuni di essi, per questo motivo l’operosità divenne indifferenza e la parsimonia avarizia. Continue Reading

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GLI STATI GENERALI

Posted on 15 gennaio 2012 by admin

NAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Assistere alla visione del tg3 Calabria, vedere chi ha reso l’arberia cosi piatta e vuota di valori, mi ha fatto comprendere che è arrivato il tempo di scrivere la parola fine.

Nell’osservare quelle immagini con attenzione, appare in modo evidente la pregevole solida professionale d’arberia, peccato però, che frequentemente siano state utilizzate a ruoli invertiti.

Anni d’inconsapevoli e reiterate contraddizioni storiche, hanno consentito di rendere la minoranza non quel micro cosmo fatto di eccellenze e di uniche tipologie, perno su cui valorizzare l’intera etnia, ma globalizzarla e banalizzarla a tal punto che in essa nulla è più certezza.

Decenni in cui si è abbarbicati sul modello sub urbano che appartiene a tutto il meridione, senza porre l’accento sui modelli di convivenza e socializzazione che invece appartengono solo al popolo albanofono.

Sono stati creati gruppi di studio senza i titoli adeguati e nel caso specifico dell’arberia affidandolo molto spesso solo a quello universitario, privo di esperienza maturata a diretto contatto con il territorio.

Nascoste delibere per l’acquisizione di fondi utili a realizzare eventi in cui esperti del settore, se giustamente coinvolti, avrebbero potuto dare la giusta e la più idonea misura all’evento, ha contribuito a rendere la precaria minoranza sempre più labile.

I piccoli centri abitati non sono mai stati preservati e valorizzati, ma si è preferita la prassi dell’abbellimento a tutti i costi, quest’ultima ha portato a ritenere che ogni cosa vista ed apprezzata in altri contesti doveva essere parimente riprodotta nei piccoli centri albanofoni.

Il sistema utilizzato ha trasformato i piccoli centri in veri e propri cataloghi edilizi a cielo aperto, dove cromatismi, materiali, tipologie d’intervento dei più disparati sono messi a duro confronto, il risultato non ha fatto altro che rendere gli anfratti privi della loro identità

Esattamente un anno addietro, il 17 gennaio 2011, nella sede della Provincia di Potenza, trovandomi a svolgere una relazione su progetti pilota sulle emergenze architettoniche dei paesi albanesi, dopo aver avuto l’approvazione e i complimenti di tutti i convenuti, un sindaco calabrese di etnia arbëreshë, esordi dicendo che per quanto fosse interessante il progetto: “sordi nun’ ci stannu”.

Se questi sono i modi con cui si licenziano sani progetti, viene da chiedersi; ma in questi anni l’arberia chi l’ha rappresentata?

A questo punto, perché sono stato allertati gli stati generali, se fondi, per progetti di interesse per le minoranze etniche, diversi da quelli a cui siamo abituati, non erano e non saranno mai disponibili?

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IL POPOLO ARBERESHE SI RIUNISCE NEL RICORDO DI SKANDERBEG.

Posted on 14 gennaio 2012 by admin

GINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Domenica 15 gennaio il piccolo centro arbereshe alla ribalta, grazie ai 544 anni della morte di Giorgio Castriota Skanderbeg, l’eroe albanese che si oppose con tutte le forze dell’esercito albanese all’invasione turca per circa 20 anni. Dopo la sua sconfitta, molti profughi albanesi giunsero nell’italia meridionale, fondando Comuni come Ginestra, Barile e Maschito. E domenica questi tre centri, con le pro-loco (presenti con i rispettivi presidenti, Massimo Summa, Daniele Bracuto e Antonio Maulà) si ritroveranno per esaltare le proprie origini attraverso un fitto programma. L’appuntamento è previsto nella chiesa madre di San Nicola Vescovo (arricchito di icone e del maestoso mosaico bizantino raffigurante il Cristo Pantocratore realizzati dall’iconografo-mosaicista arbereshe, Josif Dobroniku, in bella evidenza si potranno ammirare i costumi albanesi realizzati dalla pro-loco ed amministrazione comunale) alle ore 10 dove gli amministratori comunali di Ginestra daranno il benvenuto agli illustri ospiti: prof. Donato Mazzeo, direttore della rivista BasilicatArbereshe, che traccerà un profilo storico sulla figura di Giorgio Skanderbeg; Mons Gianfranco Todisco, Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa che celebrerà la santa messa insieme a don Severino D’Amico, parroco di Ginestra.  Alle 12,15 seguirà la presentazione del libro: osservatorio sull’Albania della scrittrice-giornalista de la Stampa di Torino. Sarà presente il principe Giorgio Castriota Skanderbeg che rivolgerà un indirizzo di saluto. L’editore D’Agostino di Roma, presenterà il fumetto “Scandy”, una propiezione nell’attualità dell’eroe albanese ed europeo G.C.Skanderbeg, per la gioia dei bambini che avranno modo di conoscere questo principe. L’assessore regionale alla cultura, Rosa Mastrosimone concluderà gli interventi. Nel pomeriggio una breve visita al centro storico dove si potranno ammirare le botteghe dei sapori arbereshe, realizzate dall’amministrazione comunale.

La foto ritrae Skanderbeg riprodotto da un giovane appassionato di pittura Salvatore Malvasi da Barile.

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FESTA DELLA EPIFANIA INCENTRATA SU DUE CERIMONIE MOLTO RADICATE, CARICHE DI PROFONDO CONTENUTO TEOLOGICO, FEDELMENTE ADERENTI A UN PASSO DEL VANGELO ED ENTRAMBE CELEBRATE SECONDO LA FORMA DELLA TEOFANIA, OSSIA LA “MANIFESTAZIONE” DELLA DIVINITÀ DI CRISTO.

Posted on 05 gennaio 2012 by admin

SAN DEMETRIO CORONE (di Adriano Mazziotti) – E’ un passo del Vangelo II Marco a ispirare, questa mattina a S. Demetrio Corone, la singolare cerimonia de ”il volo della colomba”: “Gesù, all’età di circa 30 anni, si reca sulle rive del Giordano, dove viene battezzato da Giovanni Battista. Uscendo dall’acqua, vede i cieli aprirsi e lo Spirito di Dio  scendere su di lui come una colomba, mentre si ode una voce dal cielo che dice «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto>”.

Poco prima di mezzogiorno, dopo la messa, in processione  i fedeli e il parroco raggiungono piazza Strigari. Qui da una finestra di  palazzo De Bellis, una  colomba sospesa a un filo viene aiutata  a scendere fino a raggiungere  la fontana posta nella piazza. E’ a questo punto che il sacerdote bagna per tre volte la croce nell’acqua davanti alla colomba (lo Spirito Santo) “fatta scendere da Dio”. La consacrazione dell’acqua della fontana, che in altri paesi arbëreshë ancora legati al rito bizantino si tiene senza la presenza della colomba, assume un significato di benedizione universale.

Liberata la colomba, il sacerdote benedice i fedeli che gli passano ordinatamente davanti baciando la croce, e asperge l’acqua benedetta con un ramo di rosmarino. Continue Reading

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GINESTRA UN SOLO NATO NEL 2011, DEVID DI PACE. A FRONTE DEI NOVE DECEDUTI. UN PAESE CHE TENDE A REGREDIRE.

Posted on 05 gennaio 2012 by admin

GINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Il calo demografico della Regione Basilicata, scesa sotto le seicentomila abitanti da qualche anno, si riflette inevitabilmente sui piccoli centri. E’ il caso di Ginestra, piccolo centro del Vulture, fondata dagli arbereshe nella seconda metà del 1500. Nel 2011 c’è stata una sola nascita,Devid Di Pace nato il 9 agosto 2011, da Granicola e Giovanna Libutti. Nel paese c’è già qualcuno che si preoccupa, insieme naturalmente ai genitori, quando Devid avrà sei anni, frequenterà la prima elementare senza un compagno di classe! E pensare che nel 2011 ci sono stati sette matrimoni, con sei coppie emigrate e solo una  realmente residente a Ginestra.Sono decedute 9 persone. Al 31 dicembre 2011 i residenti risultano 746. Per la cronaca: un altro calo demografico nel paese si è riscontrato dieci anni fa, nel 2002, con la nascita di solo 3 bambini a fronte dei 14 nati del 2001, un anno con una cicogna generosa. Questi 17 bambini frequentano la IV^ e V^ elementare del paese,stanno insieme in una pluriclasse. Il boom di nascite si è avuto nel 2008 con l’arrivo di 16 bambini! In totale i bambini che frequentano la scuola elementare del paese sono poco 41!Avvicinato il responsabile dell’Ufficio Anagrafe del Comune, che lamenta questo calo demografico della popolazione,riferisce: “i piccoli Comuni soffrono questo calo demografico, anche se Ginestra poteva evitare questa crisi in quanto nel passato erano attivi insediamenti industriali, quali L’Arquati, che dava lavoro a ben 40 famiglie del paese e dei Comuni limitrofi. Ci poteva essere una stabilità delle nascite, sparita questa fabbrica è iniziato il calo demografico e questa forzata emigrazione, vedi i sette matrimoni del 2011, di cui solo una coppia risiede stabilmente a Ginestra.Possibile che in Basilicata siamo così poveri che si emigra ancora o non si fanno figli? Nonostante le tante risorse e potenzialità che offre la nostra regione”. Giovanni Musto di Ginestra, coltivatore diretto, ha deciso di investire nel paese,ha sposato una donna di Melfi ed ha quattro figli, su questo calo demografico ha le idee chiare: “ la donna, oggi rispetto al passato, non è più proiettata a svolgere quel ruolo naturale di mamma, ma pensa più alla carriera”.

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CONVOCAZIONE STATI GENERALI ARBERESHE E OCCITANI

Posted on 05 gennaio 2012 by admin

LA PROVINCIA DI COSENZA

CONVOCA PER LUNEDI’ 9 GENNAIO 2012 ALLE ORE 16.00

(SALA DEGLI SPECCHI, PALAZZO DELLA PROVINCIA, PIAZZA XV MARZO, CENTRO STORICO DI COSENZA)

GLI STATI GENERALI DELLE COMUNITA’ ARBERESHE E OCCITANA CON SEGUENTE COMUNICATO:

Egr. Sindaci e Rappresentanti delle Istituzioni, Associazioni ed Enti,
come a Voi noto, la tutela e la valorizzazione delle culture linguistiche minoritarie
rientra nelle finalità costitutive della Repubblica Italiana (artt. 3, 6, 9 e 21 della
Costituzione) nonché dell’Unione Europea, come sancito dal Trattato di Riforma
sottoscritto a Lisbona nel 2007.

In accordo con i principi costituzionali italiani ed europei, la Linea di intervento
5.2.4.2 del POR FESR Calabria 2007/2013 è finalizzata a mettere in atto azioni per la
tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche presenti sul territorio calabrese
(Greci di Calabria, Albanesi e Occitani). Questo Obiettivo va perseguito attraverso la
realizzazione di specifici Progetti Integrati da attuare nei contesti insediativi dove
storicamente sono presenti le comunità che nel corso del tempo hanno prodotto e
sedimentato lingue, culture, pratiche sociali uniche nel panorama euromediterraneo.
Appare pertanto di fondamentale importanza, in coerenza con la legge 482/1999,
la legge regionale 15/2003 e gli orientamenti comunitari, indirizzare le risorse finanziarie
del POR verso Progetti Integrati di qualità e concentrati negli specifici contesti insediativi
prima richiamati, evitando la frammentazione e la dispersione degli interventi o, peggio,
la loro finalizzazione verso aree esterne od estranee ai Comuni di minoranza linguistica storica.

In considerazione degli orientamenti regionali emersi nelle ultime settimane, che
appaiono non coerenti con i principi prima citati, in vista delle importanti decisioni che la
Regione e gli organismi partenariali dovranno a breve assumere ed anche in
considerazione di quanto stabilito nelle ultime diverse riunioni del Coordinamento delle
Minoranze presieduto da questa Amministrazione, ho ritenuto opportuno convocare, per
lunedì 9 gennaio, alle ore 16,00, presso la Sede della Provincia in Cosenza,
un’Assise che riunisca, per una discussione di merito ed eventuali iniziative da
intraprendere, i Sindaci ed i rappresentanti delle Istituzioni, del mondo culturale e delle
Associazioni delle Comunità Arbëreshe ed Occitana, nonché i rappresentanti delle
Istituzioni a livello provinciale, regionale e nazionale.
Data l’importanza della riunione, confido non solo nella Vs. massima ed attiva
partecipazione, ma anche della Vs. mobilitazione per coinvolgere quanto più possibile le
Comunità.

On Gerardo Mario Oliverio

 

Un saluto da Pino Cacozza

Direttore di Arbitalia e Presidente della Associazione “Arbëreshë a Rossano” www.arbitalia.it

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A CURA DELLA PRO-LOCO. ITINERARIO SULLE PERSONALITÀ DELLA STORIA LOCALE DAL SECOLO XIX AD OGGI. PRESENTAZIONE PROFILO STORICO:”NICOLA DE ROSA” DI LUCIANO DE ROSA.

Posted on 01 gennaio 2012 by admin

BARILE ( di Lorenzo Zolfo) – Nuovo appuntamento, dopo  i precedenti incontri storiografici sulle personalità che hanno illustrato, dal secolo XIX in avanti, la comunità barilese, per iniziativa della “Pro Loco/Unpli Barile” (da Vincenzo Piacentini e Michele Giannattasio senior, creatori della prima Banca popolare di Barile nel 1884, sotto gli auspici di Giustino Fortunato, ad Angelo Bozza, storico e primo cittadino del paese ).
Lo scorso 28 dicembre nello storico  settecentesco palazzo Frusci (1°piano) si è svolto il programmato incontro su “Nicola De Rosa” ed il  ruolo della borghesia nella realtà lucana di metà Ottocento. Ne ha scandagliato, attraverso documenti ingialliti dal tempo e fogli del “Registro delle anime” messi a
disposizione dal parroco del paese, don Tommy Garzìa, i momenti biografici, militari  e le attività filantropiche (Nicola fu anche Presidente del Convento carmelitano) il discendente Luciano De Rosa, ex amministratore del Comune arbereshe. De Rosa ha ringraziato lo zio Giorgio che ha ispirato questa ricerca e la cara memoria dei genitori e del fratello Mario. Nel presentare questa ricerca, Luciano De Rosa ha detto: “ ho pensato a tutti i De Rosa ad iniziare dai miei figli e nipoti perché conoscano la storia delle loro origini e non ne perdano la memoria. Grazie alla ricerca fatta al Comune ed alla parrocchia, la raccolta di notizie si andava configurando come una vera e propria storia che coinvolgeva non solo la mia famiglia ma,seppure in maniera modesta e limitata,anche il nostro paese. Ringrazio l’architetto Barra,don Giuseppe Cacosso e don Tommy Garzia e l’amico-scittore Giuseppe Carfagno, per la collaborazione e per gli utili suggerimenti fornitimi”. Continue Reading

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NEANCHE LA PIOGGIA FERMA IL PRESEPE VIVENTE. ANCHE LA PRO-LOCO DI BARILE PRESENTE CON 30 FIGURANTI. LA SCENA “LA STRAGE DEGLI INNOCENTI”APPREZZATA DALLE MIGLIAIA DI VISITATORI, PROVENIENTI DA OGNI PARTE D’ITALIA.

Posted on 01 gennaio 2012 by admin

MATERA (di Lorenzo Zolfo) – Per il secondo anno consecutivo l’ Associazione Turistica “Pro Loco Barile”/Unpli ha aderito alla rappresentazione (con Quadro Plastico “La Strage degli Innocenti” girata a Barile da Pasolini nel 1964) del “GUuinness -Presepe Vivente di Matera , organizzato nella giornata finale 30 Dicembre 2011 (h.16:00-22.00) dalla rete nazionale Pro loco UNPLI , Regione Basilicata,A.P.T., Comune di Matera . Barile insieme ad altre 18 pro-loco, tra queste Rapone, Palazzo, Trivigno e S.Angelo Le Fratte,altre provenivano dalla provincia di Matera e da altre Regioni (Cerveteri, Crispiano,Foglianise, Montenero di  Bisaccia,Ladispoli,Monteiasi,Panettieri, Valmontone, Villa S.Stefano). Presente in cinquanta e con 30 figuranti (20 tra centurioni, alcuni a protezione del Senatore Romano,  ed altri in scena nella “strage degli innocenti”; 3 nobili nel palazzo di Erode, 2 angioletti, 1 pastorello e 5 popolani) la pro-loco di Barile si è distinta per aver messo in scena la Strage degli Innocenti sotto l’attento sguardo delle migliaia di visitatori.  Entusiasta il presidente della pro-loco Barile, Daniele Bracuto che, pur non vestendo i panni del figurante, coordinava sapientemente le scene dei protagonisti dell’associazione: “Ringrazio pubblicamente i 31 figuranti che con impegno, “gratuitamente” e a spese proprie hanno partecipato alla realizzazione della strage degli innocenti, degli angioletti, dei “re Magi” al Presepe Vivente nei Sassi edizione 2011. Continue Reading

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