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” Tutela e sostenibilità degli ambiti tangibili e intangibili Albanofoni “

Posted on 08 giugno 2017 by admin

bandieraarberesheNAPOLI (di Atanasio Pizzi) –

Dr. Anila Bitri Lani  Ambasadore e Republikës së  Shqipërisë në Republikën Italiane

 

Oggetto: ” Tutela e sostenibilità degli ambiti tangibili e intangibili Albanofoni “.

 

Cortese Dr. Anila Bitri Lani, ho ricevuto notizia della sua disponibilità ad accogliere positivamente l’invito di esponenti locali della Regione storica Arbëreshë, in appuntamenti culturali finalizzati alla tutela delle arti e dell’idioma di tradizione arbëreshë.

Sulla base, di quanto, da lei auspicato nell’intervenire nei relativi dibattiti, esortandi i presenti ad attivarsi per delineare e porre in essere nuove strategie di tutela della tradizione minoritaria arbër; a tal proposito la vorrei informare che a Roma in data l’11 novembre 2015 è stato stipulato un “PROTOCOLLO DI ACCORDO”, tra Il Ministero dello Sviluppo Urbano d’Albania, L’Associazione degli Architetti Albanesi e Il Consiglio Nazionale degli Architetti Italiani.

L’accordo mira a incoraggiare relazioni culturali tra Italia e Albania, “di know-how”, training; scambio di esperienze professionali migliorando le rispettive eccellenze attraverso progetti congiunti.

Il sottoscritto arch. Atanasio PIZZI in stretta cooperazione con il presidente dell’ordine degli architetti di Benevento, arch. Michele ORSILLO e l’arch. Albanese Shender LUZATI, preso spunto da questa stipula ha elaborato il documento qui di seguito allegato nelle sue linee generali.

Il fine che si vuole perseguire, da noi “ tecnici ricercatori”, è di illustrare e comprovare quali siano gli aspetti tangibili e intangibili arbëreshë che hanno caratterizzato i territori, attraversati addomesticati e vissuti dagli arbëreshë; essi rappresentano il nocciolo duro dell’unico modello d’integrazione tra popoli all’interno nel Mediterraneo e ha visto quali protagonisti edificatori Albanesi e Italiani.

Essendo il suo mandato istituzionale, la cerniera di unione tra le due nazioni, ritengo che lei debba assumere il ruolo di super visore di tale accordo e far emergere la genuinità dell’unico esempio d’integrazione Europeo.

Cortese Dr. Anila Bitri Lani, sarei lieto di illustrarle personalmente e più dettagliatamente il progetto, per concertare eventi di rilancio multidisciplinari che diano lustro alla minoranza considerata la più numerose d’Italia meridionale, che affonda le sue solide radici in Albania!

 

In attesa di una Vostra gradito riscontro

Le Invio i miei più Distinti Saluti.

 

Atanasio arch. Pizzi                                                                                                                                                                                                                         Napoli 2017 – 06 – 07

 

 

 

                                                         

 

                                                                                                                                      

“PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE, TUTELA E SOSTENIBILITÀ DEGLI AMBITI D’ARBËRIA”

 

I TERRITORIA ATTRAVERSATI, ADDOMESTICATI, COSTRUITI E VISSUTI

DAGLI ALBANOFONI TRA XV° E IL XXI° SECOLO

(Llaketë të Shkelur, të Butëruar, te Stisur e të Gjelluer Arbëreshë ka XV° njera te XXI° sekull )

 

A cura dell’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Benevento,

con il supporto scientifico-architettonico :

Del Presidente O.A.P.C.B., arch. Michele ORSILLO

dell’arch. Arbëreshë Atanasio PIZZI 

e

dell’arch. Albanese Shender LUZATI

 

 

Premesso:

–               che in data l’11 novembre 2015 è stato Redatto, in Roma (Italia), un PROTOCOLLO DI ACCORDO (MEMORANDUM OF UNDERSTANDING) tra Il Ministero dello Sviluppo Urbano d’Albania, L’Associazione degli Architetti Albanesi, Il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti Conservatori Italiani, L’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Benevento su “Cooperazione per lo sviluppo degli scambi culturali e di attività professionali congiunte”. Il Vice Ministro dello Sviluppo Urbano, nell’interesse degli scambi internazionali del suo Paese, dotato dei poteri conferitigli dal suo mandato. Il Presidente dell’Associazione degli Architetti Albanesi, nell’interesse degli scambi internazionali del suo Paese, dotato dei poteri conferitigli dal suo mandato. Il Presidente dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Benevento e il Presidente del Dipartimento Europa ed Esteri ed Internazionalizzazione del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C, italiani con sede in Roma (Italia) Via Santa Maria dell’Anima 10, nell’interesse degli scambi internazionali della sua istituzione, dotati dei poteri conferitigli dai loro mandati;

–              che in base all’Art.1 di tale accordo di Introduzione, si conviene che le parti, in cooperazione, m a sviluppare congiuntamente collaborazioni bilaterali con il fine di scambiare esperienze cultura, utili alla formazione professionale d’ambito di nuove figure che possano instituire un gruppo di lavoro che tuteli gli ambiti Arbëreshë e Albanesi secondo un disciplinare unitario;

–              che in base all’Art.2 dello stesso accordo, le Parti coopereranno congiuntamente nei seguenti settori:

  1. Definire e implementare progetti comuni sia in Albania e in Italia per valorizzare la cooperazione e i risultati di accrescimento congiunto che ne derivino;
  2. Organizzazione di eventi congiunti quali: fiere, mostre, tavole rotonde in entrambi i Paesi;
  3. Organizzazione di corsi e seminari di formazione e specializzazione;   –   che la Legge del 15 Dicembre 1999, n. 482, Art. 2. Comma 1, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, sancisce che la Repubblica tutela tra le altre la lingua anche la cultura delle popolazioni Arbëreshë:  –              che Ogni macroarea, della R.S.A., ha avuto un ruolo specifico nel territorio meridionale, in relazione, sia all’epoca dell’esodo, e sia alla funzione assegnatagli, assumendo per questo: ruoli militari/strategici, sociali/economici e salubrità/demografico, con finalità di difesa, produttività e ripopolamento di vaste aree del regno di Napoli.-            che la Regione storica Arbëreshë (R.s.A) con le sue sedici macroaree, rappresenta un patrimonio non replicabile, –             che l’arbëreshë inteso come modello sociale rimane vivo identicamente sul territorio delle macroaree come nel passato, secondo consuetudini legate alla lingua e il rito religioso, rispettoso di quello nazionale e per questo solidamente integrati con gli ambiti indigeni;-            che le caratteristiche storiche della minoranza Arbëreshë (Albanesi d’Italia) non ha avuto un’adeguata stesura di studio e di ricerca multidisciplinare, comparato con quello della terra d’origine Albanese;-              che a oggi, non sono stati raggiunti gli adempimenti idonei per garantirne parametri di tutela sostenibile;     –   che nonostante si cerchi di aprire nuovi stati di fatto si preferiscono le misure monotematiche, tralasciando discipline per lo studio dell’ambiente naturale, del costruito storico, dell’urbanistica, delle architetture e delle arti, delle sedici macroaree dal punto di vista sia tangibile e sia intangibile; –     che La Regione Storica Arbëreshë, o (Regione storica dei Cinque Sensi) citata in precedenza, per ragioni di studio e per meglio focalizzare le caratteristiche oltre i ricorsi storici territoriali è suddivisa secondo le seguenti Macroaree, che uniscono storicamente circa centoventi Comuni del meridione italiano, coinvolgendo le regioni di: Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia:  –      c he l’intento delle Norme su citate non deve essere inteso come di mero divieto, “alla non discriminazione” ma, bensì, di “sollecito a porre in atto atteggiamenti e misure positive” per il prodursi di tali salvaguardie; –           che le regioni su citate concorrono in armonia con i principi generali di rispetto e tutela stabiliti dagli organismi Italiani, Europei e Internazionali, attuando misure legislative a salvaguardia, della lingua, del patrimonio letterario, storico ed archivistico, del rito religioso, del canto, la musica e la danza popolare, il teatro, le arti figurative e l’arte sacra, le peculiarità urbanistiche, architettoniche oltre a quelle monumentali, gli insediamenti abitativi antichi, le istituzioni educative, formative e religiose storiche, le tradizioni popolari, la cultura materiale, il costume popolare, l’artigianato tipico e artistico, la tipizzazione dei prodotti agro-alimentari, la gastronomia tipica, e qualsiasi altro aspetto della cultura e del sociale; –           che lingua Albanese in Italia l’Arbëreshë è a tutt’oggi parlata in oltre sessanta comuni sparsi nell’Italia meridionale e insulare, anche se la misura originaria era di ben oltre cento comunità e per questo considerati punti di interesse per le regioni di: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, e Sicilia;-              che l’articolo 9 della costituzione della Repubblica Italiana promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” –              che la Convenzione-Quadro per la protezione delle minoranze nazionali approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa 10 novembre 1994; –              che la Carta Europea, Strasburgo 5 novembre 1992, tutela le lingue regionali o minoritarie;

Considerato:

      –    che l’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Benevento in accordo con gli architetti Shender Luzati e Atanasio Pizzi, ha stilato un progetto di studio concernente gli    ambiti albanofoni in Italia e in terra madre Albanese;

      –      che vista la disponibilità dei Sindaci dei Comune di Greci, in provincia di Avellino, (arch. Donatella MARTINO); di Ginestra degli Schiavoni, in provincia di Benevento (Avv. Spina Zaccaria); di San Demetrio Corone in provincia di Cosenza, (ing. Salvatore LAMIRATA); di San Benedetto Ullano in provincia di Cosenza, (Avv. Rosaria Amalia CAPPARELLI); di San Basile in Provincia di Cosenza (dott. Vincenzo TAMBURI); di Civita in Provincia di Cosenza (dott. Alessandro TOCCI), di San Costantino Albanese in Provincia di Potenza (Avv. Rosamaria BUSICCHIO); Barile in Provincia di Potenza (V. S. Michelangelo VOLPE); a rendersi disponibili per consentire gli accessi, recuperare elementi e dati durante la fase di analisi/studio;

      –      che vista la disponibilità dell’Associazione Cavallerizzo Vive – Kajverici Rron – a riferire l’esperienza e i termini dissociatici moderni della migrazione forzata, il loro antico centro é unico paese delocalizzato, che vive una vicenda paradossale dal 2005;

       –        che l’architetto Atanasio Pizzi, svolge l’attività di ricerca su tali temi insediativi arbëreshë, sin dagli anni settanta del secolo scorso;

       –       che l’architetto Shender Luzati da oltre quattro decenni svolge attività nell’ambito dello sviluppo urbanistico -architettonico delle città Albanese e pubblicando numerosi articoli, delle albume, all’esposizione e lo studio monografico per la città di Scutari;

        –       che gli ambiti di studio aprono nuovi stati di fatto per approfondire le caratteristiche materiali e immateriali della minoranza; si ritiene fondamentale evidenziare i parallelismi territoriali del Nord, del Centro e del Sud dell’Albania, con le esperienze arbëreshë nel sud dell’Italia, peninsulare e insulare, dal XV sino ai giorni nostri.

        –      che l’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Benevento nella figura del presidente Arch. Michele Orsillo in accordo con gli architetti: Atanasio Pizzi e Shender Luzati, si sono resi indispensabili a realizzare corsi e seminari formativi per la tutela, la ricollocazione dei manufatti e gli ambiti storici, in quanto luoghi nati secondo l’antico auspicio della “promessa” (Besa) , i cui capisaldi fondamentali che sostengono oltre sei secoli di storia sono, l’idioma, la consuetudine e la religione, caratteristiche fondamentali del popolo Arbëreshë unico nel continente a tramandare la storia attraverso dialoghi e collaborazioni in sola forma orale;

Per quanto premesso: si vogliono porre in essere il progetti e le iniziative qui di seguito elencate:

  1. Produzione scrittografica, concernente i temi della storia, il tangibile e l’intangibile arbëreshë;
  2. Mostra itinerante “Aquila Bicipite: la Rotta Arbëreshë”;
  3. Vocabolario Unitario Tecnico delle parlate di macroarea;
  4. Sistema integrato della R. s. A. ; sostenibilità e gestione di musei, biblioteche ed edifici di culto;
  5. Analisi tecnologica per la migliore tutela dei musei d’arberia
  6. Creazuine dell’Archivio figurativo, fotografico e cinematografico; comparazione di macroarea;
  7. Dibattiti e convegni nei centri di macroarea, divulgazione degli elementi finiti;
  8. Divulgazione delle opere cinematografiche d’arberia;
  9. Conferenze e tavole rotonde in favore della popolazione scolastica e docente;
  10. Incontri nei locali delle biblioteche comunali con la popolazione locale;
  11. Conferenze, tavole rotonde, nei plessi Universitari Albanesi e Italiani;
  12. Corsi di Formazione rivolti agli Uffici Tecnici Comunali e gli Sportelli Linguistici d’area;
  13. Progetti per la sostenibilità degli elementi costruiti pubblici e privati;
  14. Progetti di realtà aumentata negli ambiti storici locali;
  15. Progetti fuochi pirotecnici di luce negli anfratti attraversati vissuti e costruiti dagli arbereshe;
  16. La primavera Itali Albanese; storia, rievocazione e significato sociale;

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