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LE MAGICHE SENSAZIONI DELLA VËLLAZËRIA DI KAZALLVEQI

Posted on 18 luglio 2017 by admin

LE MAGICHE SENSAZIONI DI FRATELLANZACASALVECCHIO DI PUGLIA  (KAZALLVEQI) – (di Atanasio Pizzi) – Ho accolto con entusiasmo l’invito Ing. Noè Andreani e l’Assessore, Arch. Nicola Orsogna, del Comune di Casalvecchio di Puglia (FG) (KAZALLVEQI), per fornire alla loro comunità elementi ulteriori del legame che il borgo del Subappennino Dauno ha con la Regione storica Arbëreshë.

Per tre giorni, dal quattordici al sedici di luglio, sono stato ospite, assieme a gruppi provenienti dall’Albania, dal Molise, dalla Calabria e dal Salento.

Arbëreshë divisi da oltre sei secoli di storia, rotte diverse che hanno avuto modo di intersecare e confrontarsi a Casalvecchio al fine di condividere Idioma, Metrica del canto, Consuetudine e Religione Greco Bizantina.

L’aver dialogato con rappresentanti istituzionali, ascoltato gruppi folk, provenienti da paesi del nord e dal sud d’Albania; incontrato i ragazzi e le ragazze che tutelano le eccellenze canore provenienti dalle macroaree del Pollino, del Limitone, del Biferno e della Sila Arbëreshë è stata la conferma che l’arberia non è stata assolutamente scalfita dal tempo.

Vero è che durante la passeggiata illustrativa all’interno dei rioni storici, riascoltare le Antichissime sonorità dei fratelli Albanesi; riverberate da quelle mantenute vive in terra italiana dalle comunità di Frascineto, Ururi e San Marzano, esaltate dalle coreografie delle ragazze e dai ragazzi di Santa Sofia, (i figli dei miei compagni d’infanzia) ha innescato i presupposti per risvegliare l’antico rituale di coesione sociale; la Gjitonia.

I Casalvecchiesi hanno contribuito indicando “la rotta” ai partecipanti e usufruire delle strade (Uhdat), delle strette vie (ruhat), delle piazzette (sheshet), delle similitudini toponomastiche, delle quinte degli elevati storici (Kaliva e Kisha); i rioni appellati secondo la consolidata consuetudine d’arberia, e per questo  hanno scosso gli animi dei partecipanti allargando la profondità degli orizzonti futuri e unire coralmente il vissuto di oggi con quello del passato.

Nel corso della manifestazione “ Vëllazëria Arbersesh”, percorrendo le vie del paese assieme a mia moglie, accompagnati dalle avversità metereologi simili a quelle di un anno solare; l’essere riconosciuti lungo le strade del centro antico dai suoi abitanti che si rivolgevano a noi in arbëreshë per salutarci e chiedere approfondimenti sulla loro storia, mi ha fatto rivivere sensazioni antiche identiche a quelle del mio paese; come quando prendevo la via serenamente per casa, perchè atteso dai miei genitori.

Noè, Giovanni, Iolanda, Ulderiga, Nicola, Maria Giusy, Antonello, Graziella, Mario, Loris, Michele, Maria Grazia, i “Casalvecchiesi tutti” e gli ospiti partecipanti; a voi tutti rivolgo il mio personale (associato a quello di mia moglie Maria Palma) “GRAZIE DI CUORE” per avermi dato l’opportunità di rivivere l’armonia dei cinque sensi arbëreshe, (Gjitonia), associato all’amore e al rispetto, lo stesso che cerco di spiegare con le parole, a quanti si sentono arbëreshë e non hanno avuto la fortuna di incontrare i CasalVecchiesi di Puglia – Kazallveqi.

 

P.S.

Quando un’arbëreshë fiduciosa semina bene, ci vorrà del tempo ma il seme buono, alla fine darà i suoi frutti; chi avrà la fortuna di coglierli dovrà dire grazie alla sapienza di chi ha saputo scegliere il seme migliore.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         alla prof.  Filomena

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