SANDEMETRIO CORONE (di Adriano Mazziotti) – Tra l’Amministrazione comunale e l’Associazione culturale organizzatrice del concorso canoro divampa la polemica a seguito dell’abrogazione da parte della Giunta in carica di una delibera del 1994 con cui il Comune, allora, accettava la cessione gratuita dei diritti del Festival da parte del suo ideatore, il compianto avvocato Giuseppe D’Amico, impegnandosi a finanziare e organizzare la manifestazione in collaborazione con l’Associazione.
Dettato deliberativo che ha disciplinato l’organizzazione della kermesse per tredici anni. Lo scorso luglio, l’esecutivo Lamirata con un nuovo atto deliberativo ha abrogato la precedente disposizione, mandando l’intero gruppo a casa.
“La drastica chiusura con l’Associazione” non è andata giù ai suoi componenti, i quali in una conferenza stampa aperta al pubblico hanno esposto le ragioni della loro assenza alla serata di sabato sera, in ragione della abrogazione delle norme stabilite nella delibera del 1994 senza che ci fosse stato un preavviso da parte degli amministratori.
Sono intervenuti alcuni tra “i componenti storici” della Associazione; tra i quali Pino Cacozza, più volte vincitore della kermesse canora, Pasquale De Marco, Gennaro De Cicco e Manuele D’Amico.
Chi a ricordare la storia e il peso del Festival, chi a spiegare che, nonostante la delusione e l’amarezza per il comportamento dell’Amministrazione Comunale, non si è voluto fare alcuna uscita pubblica proprio per non interferire sulla buona riuscita della serata finale.
Sono stati anche rimarcati “la mancanza di rispetto” verso la figura del fondatore della manifestazione, “mai ricordato” la sera di sabato scorso e il fatto che alla sua famiglia non è stata concessa la possibilità di continuare la consegna del premio della critica ideato in memoria dell’inventore del concorso.
Di “decisione subita e di mancanza di accortezza” da parte della Giunta ha parlato anche Adriano D’Amico, presidente dell’Associazione, che ha ricordato l’attenzione avuta dall’Amministrazione uscente con la messa in posa di una lapide commemorativa in memoria del padre, proprio quale ideatore del Festival.
D’Amico ha inoltre riferito che qualche settimana fa al sindaco Lamirata era stata suggerita l’adozione di una delibera integrativa che consentisse la presenza di cinque membri dell’Associazione da affiancare all’assessorato Festival per l’organizzazione dell’evento, ottenendo però risposta negativa.
E dalle parole si è passati ai fatti. D’Amico ha, infine, annunciato che l’Associazione ha dato mandato ad un legale perché ricorra al Tar per opporsi alla abrogazione della vecchia delibera.