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GINESTRA, PIATTI TIPICI E STORIE DI EMIGRANTI ARBERESHE

Posted on 03 settembre 2014 by admin

DIGITAL CAMERAGINESTRA (di Marianna G. Ferrenti) – Si è svolta a Ginestra la 17esima edizione della Sagra dei Prodotti Arbereshe, una tradizione che la Pro loco Zhurian ha intenzione di perpetrare ancora per molti anni a venire. Una piacevole serata in compagnia può diventare un’occasione di ritrovo e di recupero di amicizie di cui si era persa traccia, perché ognuno nella luogo di approdo, un ormeggio di relax e benessere che aiuta a purificarsi dalle complessità giornaliere recuperando il senso dell’origine, il sapore della propria terra natia, il profumo dei paesaggi collinari intinti nel verde dei vigneti e nei sapori di un buon vino Aglianico di Ginestra. La Sagra, organizzata dalla Pro loco Zhurian, senza sponsor, anche quest’anno ha raggiunto il suo scopo: riunire la comunità in un caloroso abbraccio, ricongiungendo i familiari emigrati che ogni anno fanno ritorno nella propria terra. Il presidente della Pro loco, Massimo Summa ha così commentato la serata: <<è una festa ormai consolidata, ogni anno preferiamo mantenere tutto uguale perché alle comunità che vengono ogni anno piace così com’è. Cambiamo solo il menù cercando di cucinare piatti che da noi qui a Ginestra si consumano quotidianamente, ma chi abita ad esempio al nord non è abituato a cucinare. La gente viene qui per assaporare gli antichi sapori>>. Oltre naturalmente a ossigenarsi nella propria terra di origine congiungendosi con amici e parenti. <<È una festa che permette agli amici di stare insieme e in compagnia, un po’ come avviene ai matrimoni, lì, però, non capita mai che 300 persone che non si conoscono stiano insieme allo stesso tavolo>>. <<Veramente stasera abbiamo realizzato più di 300 pasti ed è stato per noi un piacere>> aggiunge la vicepresidente della pro loco, Lucia Milito.  Il sindaco di Ginestra, Giuseppe Pepice, ha così commentato: <<l’iniziativa nasce quando ho avuto il mio primo mandato da sindaco e sono molto contento di dire che ormai è diventato un appuntamento costante dell’estate e auguro che continui a esserlo per molti anni. È bello vedere dialogare un’intera comunità intorno ai piatti tipici, è un momento di spensieratezza per riscoprire i profumi, i sapori e le culture del passato. Dietro ogni tavolo si racconta una piccola storia>>. È la storia di persone umili e genuine, di onesti lavoratori, di intere generazioni che per necessità di sopravvivenza sono state costrette a partire, lasciando con un po’ di nostalgia, un pezzo di loro stessi in questa terra lucana. Abbiamo girato tra i tavoli per catturare, senza volerle imprigionare, le storie di alcune famiglie perché dietro un evento allegro e spensierato si cela un vissuto carico di sospiri ed emozioni. Partiamo dalla famiglia Bellotti di Maschito o la famiglia Carrieri che abita a Borgaro Torinese e ogni anno torna in Basilicata per riscoprire le proprie origini e il cui capofamiglia dice <<sono un emigrato da oltre cinquant’anni ma sono molto legato alla vostra terra, qui ho la casa paterna. All’epoca qui non c’era niente, il Piemonte mi ha dato tutto, mi ha fatto uomo, padre e nonno, i piemontesi sono brava gente ma sono più riservati e freddi, dei lucani invece amo la loro umiltà che riconoscono gli stessi piemontesi. Il mio datore di lavoro ha trascorre le ferie a Maratea e ha detto che gente così bella non l’ha mai vista>>. Un’altra emigrata svizzera racconta di alloggiare a Ripacandida rivelando che dalle sue parti non si organizzano feste così calorose in cui si mangia, si balla, si ride. Lì si lavora e basta”. Perfino una signora che da poco ha compiuto 100 anni, perfettamente lucida, ha voluto esprimere una sua riflessione a dimostrazione che l’aria di Ginestra, in grazia di Dio, rende perfino longevi: <<Mi chiamo Nunziata Larossa – ha detto l’anziana signora seduta al tavolo – da una vita abito qui. Questa è casa mia, in piazza Risorgimento, il numero civico non lo so, domani verranno i vigili a mettere la targa. Me lo ha assicurato il sindaco in persona>>. Anche una coppia di Legnano, giunti per la prima volta a questa sagra, ha voluto esprimere, parole di encomio per la perfetta organizzazione: <<è bello stare qui, in compagnia con le persone che conosciamo ma anche con quelle che non conosciamo>>. “Mio papà è andato via negli anni ’60 si è trasferito a Legnano, nel milanese, poi nel ’63 lo abbiamo seguito io e mia madre. Avevo 10 anni”. Ginestra, come tutta la Basilicata, è stata ed è tuttora terra di emigrazione ma è anche una terra in cui è bello anche viverci tutto l’anno perché occasioni simili, in cui le famiglie si riuniscono, avvengono un po’ tutto l’anno fra coloro che restano. E un signore di Legnano Micciché Calogero ha voluto lui stesso lasciarci un pensiero sul nostro taccuino con cui giravamo a raccogliere la testimonianze dei conviviali. Purtroppo, come in una ricorsività ciclica, anche i giovani come i nonni vanno via, oggi come negli anni sessanta, per trovare migliore fortuna. La signora di Legnano dice:una cosa che dovrebbe far riflettere, tutti noi, genitori e figli lucani <<Io direi ai giovani di inseguire i propri sogni, di fare le proprie esperienze e di prendere la propria strada, di andare a lavorare fuori, perfino all’estero, perché stare alle spalle dei genitori non serve. Certo, è difficile, le aziende chiudono anche a Milano. Lavoravo in un’azienda di filatura, sono riuscita ad andare in pensione appena prima che essa investisse all’estero>>.  Per una signora di Bari che torna ogni anno, questa sagra è diventata davvero una consuetudine familiare <<a mio marito piace il paese, l’aria, il profumo. E i prodotti sono genuini>>.  Un altro signore: <<Sono venuto a trovare i suoceri. Mia moglie è di Ripacandida ma abitiamo anche noi a Legnano. Piace anche a me la genuinità della gente. Mi chiede cosa esporterei di questa terra? Il clima e l’accoglienza che è davvero unica>> E cosa vorrebbe che migliorasse? <<i servizi sanitari e di trasporto>>. Presenti anche alcune comitive venosine tra cui emerge la testimonianza di Franco Soldo: << ho rivisto una collega e amica con cui ho studiato insieme a un corso di infermieri. Non ci vedevamo da 34 anni e stasera casualmente l’ho rincontrata. Di Ginestra amo la cordialità della gente e devo segnalare la perfetta organizzazione della Pro loco. Mi piacciono molto le occasioni di incontro e di convivialità. Ogni anno a Venosa organizziamo in assoluta familiarità una rimpatriata con tutti gli ex compagni di classe della V A della ragioneria, i “vecchi” ragionieri del ’57, è un’occasione per fare una pizza e stare in allegria tutti insieme>>.

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VISITA I CENTRI ARBERESHE L’AMBASCIATORE ALBANESE IN ITALIA, NERITAN CEKA

Posted on 21 agosto 2014 by admin

DIGITAL CAMERAGINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Nella prima mattinata del 19 agosto “piomba” nel piccolo centro arbereshe con la macchina diplomatica in compagnia della moglie Angelina, l’Albasciatore Albanese in Italia, Neritan Ceka. Sceso davanti al Comune, chiede informazioni in albanese al primo cittadino che incontra. E’ stato subito accolto dal personale del Comune, in seguito dal Sindaco, dott. Giuseppe Pepice. L’Ambasciatore ha visitato alcuni siti di interesse storico del paese, le due chiesette, il Santuario della Madonna di Costantinopoli del 1588 e la chiesa madre di San Nicola Vescovo, dove ha accusato una certa emozione nel vedere il mosaico dell’Aquila a due teste, simbolo dell’Albania, due chiese da poco ristrutturate e costruite dai profughi albanesi alla fine del 1500, in fuga dal proprio Paese, invaso ed occupato dai Turchi, dopo 20 anni di resistenza. La visita è continuata per il centro storico dove l’Ambasciatore ha apprezzato alcune vie che si rifanno ad alcune zone dell’Albania, via Epiro, via Schipetari, via Morea.L’Ambasciatore ha salutato con piacere in arbereshe tutte le persone che incontrava, si sentiva a casa sua. Ha voluto conoscere Fiorina Petagine, una 89enne, memoria arbereshe del paese, conosce aneddoti, poesie e canti della tradizione locale. Prima di intraprendere il viaggio per Maschito, altro centro arbereshe, l’Ambasciatore Ceka ha spiegato i motivi di questa visita: “sto visitando tutti i paesi arbereshe, per conoscere la realtà di questi centri ed intraprendere scambi culturali ed economici con l’Albania. Dopo aver visitato la Calabria, sono giunto in Basilicata, il viaggio continuerà in alcuni Comuni del Molise e si concluderà a Greci (Av). La fisionomia degli abitanti di Ginestra è simile ai volti tipici dei paesi albanesi del Sud. Mi sembrava di stare a casa mia. Mi ha impressionato la vista del mosaico raffigurante l’Aquila a due teste, simbolo della mia Terra, realizzata dall’artista arbereshe, Josif Dobroniku nella chiesa madre. Ho saputo dagli amministratori e da persone anziane che si sta perdendo la lingua madre in questo centro, mi auguro che le Istituzioni e le associazioni promuovano dei corsi per un recupero, valorizzazione e rafforzamento di questa lingua tramandata da oltre 400 anni”.

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Protetto: ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO 2014

Posted on 29 maggio 2014 by admin

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UN ALTRO GEMELLAGGIO INTERNAZIONALE PER IL LICEO CLASSICO DI SAN DEMETRIO CORONE.

Posted on 07 aprile 2014 by admin

Scuola SandemetrioSAN DEMETRIO CORONE – CS – ( di Adriano Mazziotti) – Dopo l’accordo collaborativo  con il Liceo di Struga (Macedonia), in atto dal 2010, l’Istituto superiore sandemetrese ha ufficializzato il gemellaggio con il “52 Liceum of Athens”, la Scuola  partner nel progetto eTwinning (gemellaggio elettronico)  “Cultural bridges among South Italy and Balkan Peninsula“, realizzato con il Liceo “G.Familiari” di Melito Porto Salvo (RC) e il “Lyceum Malaxa” di Zarnesti, Romania dal  febbraio 2012 al dicembre 2013. Si tratta di una esperienza di collaborazione didattica a distanza tra scuole europee che conseguono risultati qualitativamente significativi nelle attività di un progetto on line elaborato di comune accordo, utilizzando le lingue straniere, soprattutto l’inglese.  Il progetto è valso alle quattro scuole partner l’assegnazione del Certificato di qualità  2013 rilasciato dalle Unità eTwinning di ciascuna nazione per le attività svolte, che hanno rimarcato le tante affinità linguistiche e culturali che intercorrono tra la Grecia e molte comunità italo-albanesi del cosentino. L’incontro tra gli studenti sandemetresi e greci è avvenuto ad Atene nel corso di un viaggio di istruzione di cinque giorni che ha toccato i luoghi  più significativi della Grecia classica. Il preside della scuola ospite, Koltsidas Velissarios, nel dare il benvenuto agli studenti italiani ha  espresso il personale compiacimento per l’iniziativa, mentre la dirigente del Liceo, Concetta Smeriglio, oltre a sottolineare i forti e antichi vincoli che legano la Calabria alla Grecia, in particolare S. Demetrio, la cui specificazione trae origine dalla città greca di Koroni, ha lanciato la proposta di istituire borse di studio per  i giovani greci intenzionati a studiare nel Liceo sandemetrese. Canti e danze in greco e in albanese hanno completato la visita conclusasi con un  buffet a base di prodotti tipici del posto.

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CI HA LASCIATO LO SPECIALISTA DELLA STORIA DELLE STRADE CHE MISE IN LUCE IL VALORE DELL’INGEGNERE ARBËRESHË LUIGI GIURA.

Posted on 20 gennaio 2014 by admin

Aldo Di BiasioNAPOLI (di Atanasio Pizzi) – Il prof.Aldo Di Biasio ha pubblicato la prima parte del poderoso articolo sull’ultimo numero di “Storie di posta” con il concetto che: La rete stradale resta vincolata alle necessità e alle esigenze dei singoli Stati, ma l’inizio del Risorgimento, che data nel secondo Settecento, pone il problema dell’Unità italiana anche nella cartografia, benché per la verità gli atlanti abbiano sempre presentato l’Italia nei suoi confini naturali, purtroppo lo studio raffinato condotto in maniera esemplare rimarrà incompleto, poiché l’autore è scomparso prematuramente.

Specialista delle dinamiche sociali politiche e di rilancio economico che ha interessato la storia del meridione, con entusiasmo e puntigliosa professionalità, conosceva ogni piccolo dettaglio bibliografico e archivistico delle sue ricerche.

Da poco tempo in pensione, lavorava ininterrottamente al proseguimento, della storia dell’Ottocento, attraverso la questione meridionale, essendo un ottimo conoscitore del periodo napoleonico, studiava e approfondiva, attraverso l’utilizzo del territorio, la realizzazione e la fruibilità delle strade, gli aspetti politici e sociali che questi percorsi producevano allo sviluppo economico dell’Italia.

Orgoglioso di vivere a pochi passi dall’antica via Appia e dalla stazione di posta del Garigliano, oggi è l’area dove il primo il ponte a catenarie continua a collegare l’antico regno di Napoli con in resto dell’Italia e di cui il professore conosceva ogni piccolo dettaglio sia del ponte sia delle zone agricole ad esso adiacenti.

Autore di molti libri e pubblicazioni che riferiscono della storia del Mezzogiorno, attraverso la comunicazione, l’economia, l’amministrazione, l’agricoltura oltre alle dinamiche politiche che portarono alla realizzazione di strade e ferrovie.

In termini di crescita del nostro sapere, restano fondamentali per noi i numerosi riferimenti bibliografici che ci ha lasciato in eredità, un raffinato studioso, capace nei suoi interventi pubblici di ricordare i titoli e gli autori le pagine dei libri da cui elaborava le sue conclusioni, che arricchiva con innumerevoli e inediti aneddoti.

Sapeva essere severo al momento giusto, ma ciò che più lo caratterizzava era la sua innata capacità di analisi e di leale confronto che doveva camminare solamente nella strada della lealtà e del rispetto, sempre pronto ad aiutare e collaborare per la ricerca della verità storica di questa nostra nazione.

Professore associato di Storia moderna nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Napoli L’Orientale ha insegnato Storia d’Europa presso la Seconda Università Partenopea.

Gli studi da me condotti sul Luigi Giura mi hanno dato l’opportunità di conoscerlo nel giugno del 2010, da allora questo luminare senza eguali, mi ha dato la possibilità di reperire e confrontare materiale indispensabile per la storia della comunità albanofona.

Nato a Latina il 29 luglio 1947, ci ha lasciato materialmente la sera del due di gennaio, ma il suo sorriso, l’entusiasmo e la sua passione illumineranno sempre le strade dello sviluppo e della conoscenza, sicuri di averlo sempre al nostro fianco.

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Protetto: ULIVI, CURA E NON TORTURA

Posted on 27 novembre 2013 by admin

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Protetto: SAN DEMETRIO CORONE RICORDA DOMENICO MAURO

Posted on 29 agosto 2013 by admin

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EsTetica: “Paesaggi, ritratti e astrattismo”

Posted on 02 luglio 2013 by admin

CALITRI (di Francesco Roselli) – Dal 28 luglio all’11 agosto 2013, a Calitri, è nuovamente di scena la giovane arte meridionale con la collettiva d’arte “EsTetica: paesaggi, ritratti e astrattismo”. L’evento artistico biennale, curato da Francesco e Davide Roselli in collaborazione con la Pro loco Calitri e il Forum dei Giovani, patrocinato dal Comune di Calitri e dalla Provincia di Avellino, è giunto alla sua quinta edizione e si svolgerà anche quest’anno presso il complesso del “Borgo castello”, situato sulla collina dove un tempo sorgeva il castello, crollato e non più ricostruito dopo il sisma del 1694. Al suo posto si formò un vivace quartiere popolare, abitato fino all’autunno del 1980, quando l’ennesimo terremoto, più rovinoso dei precedenti, distrusse la parte più alta di Calitri.

L’entusiasmo nel promuovere la cultura e il territorio attraverso questa collettiva coinvolge anche l’imprenditoria locale, che ripone sempre maggior fiducia nel progetto “EsTetica, ulteriore vetrina per alcune eccellenze dell’Irpinia orientale. Questa edizione vede come partner principale un birrificio artigianale di Monteverde (Av), la cui birra è un prodotto della filiera agricola irpina.

Altre belle realtà dell’Irpinia saranno sponsor dell’iniziativa, che presenta una serie di eventi nel periodo espositivo.

Previste più di cinquanta opere di ventisei artisti provenienti da varie regioni dell’Italia meridionale quali Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria e da quest’anno anche il Lazio.

Espongono gli artisti: Francesco Roselli (Calitri – Av), Davide Roselli (Calitri – Av), Giuseppe Amoroso De Respinis (S.Angelo dei Lombardi), Stinglius Carcal (Potenza), Lucia Grasso (Ariano Irpino – Av), Monica Marzio (Ischia – Na), Mariarita Manna (Lacedonia – Av), Isidoro Di Luna (Eboli – Sa), Rosa Piccolo (Brusciano – Na), Itzel Cosentino (Civitella San Paolo – Rm), Costantino Gatti (Biccari – Fg), Daniele Bongiovanni (Cianciana – Ag), Grazia Salierno (Adelfia – Ba), Valentina Guerra (Napoli), Dina Scelzo (Marsiconuovo – Pz), Grazia Famiglietti (Frigento – Av), Chiara Fassari (Acireale – Ct), Emanuela Calabrese (Fiano Romano – Rm), Annachiara Musella (San Calogero – VV), Carmelina Di Prizio (Torella de’ Lombardi – Av),

Stelvio Gambardella (Napoli), Domenico De Rubeis (Solofra – Av), Cosimo Ancora (Sava – Ta),

Rosalinda Spanò (Riesi – CL), Martina Codispoti (Satriano – Cz), Giorgia Riccio (Ariano Irpino – Av).

Il progetto artistico “EsTetica” si pone come prima finalità la promozione del territorio dell’Alta Irpinia, e di riflesso l’intero territorio circostante attraverso l’arte in alcune delle sue forme. Visitando la mostra si avrà l’opportunità di esplorare, accompagnati da una guida, l’area del Borgo castello, inoltre, saranno disponibili tante brochure informative riguardanti Calitri e i centri abitati d’Irpinia e della vicina Lucania per fornire una chiara panoramica delle bellezze di questa terra compresa tra l’Adriatico e il Tirreno.

Si vuole offrire l’opportunità ad artisti dell’Italia meridionale di esporre le proprie opere in una vetrina affascinante come il complesso del Borgo castello e far conoscere la propria arte a Calitri e nei comuni di Alta Irpinia e Lucania. Al termine della mostra sarà pubblicato un catalogo a colori contenente le opere esposte, le foto della collettiva e i commenti dei visitatori.

Il titolo “EsTetica”, coniato dal dott. Gerardo Pistillo, è composto di tre significati principali, “Es” come forza pulsionale, latente e propulsiva della terra irpina, ”Est” come Irpinia dell’Est, denominata Irpinia d’Oriente, “Etica” come impegno verso i giovani talenti. Si tratta di un’idea che può essere racchiusa nella locuzione latina “Genius Loci”, dove s’intende individuare l’intreccio di numerose variabili: pedagogiche, sociali, antropologiche, geografiche e architettoniche, linguistiche e folkloristiche che caratterizzano un ambiente, una città, un territorio. Un termine quindi trasversale, che in questo caso si pone quale matrice di ricerca delle caratteristiche proprie del territorio irpino e delle sue modalità d’esistenza.

Il programma prevede:

– giovedì 1° agosto, alle ore 19,30, degustazione di birra artigianale irpina, presentata dal mastro birraio Marco Maietta del birrificio Alter Ego di Atripalda (Av) in abbinamento a prodotti tipici di Calitri.

– Domenica 4 agosto, alle ore 20,30, cineforum artistico con proiezione del film “Modigliani, i colori dell’anima”.

– sabato 10 agosto, alle ore 21,30, intrattenimento musicale a cura di un giovane gruppo di Calitri.

– Domenica 11 agosto, giorno del finissage, alle ore 19,30, in abbinamento a prodotti tipici calitrani, degustazione di birra artigianale irpina, presentata dal produttore Vito Pagnotta, del birrificio SerroCroce di Monteverde (Av).

INFORMAZIONI SULL’EVENTO

Complesso Borgo Castello – Calitri (Avellino)    Inaugurazione: domenica 28 luglio 2013 – ore 18:30

Orari (lun-ven):  19,00 – 23,00     (sab-dom): 11,00 – 13,00 e 18,00 – 23,00

Ingresso libero

Tel. 0827-34351    0827-38058

prolococalitri@virgilio.it   www.prolococalitri.it

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CALABRIA, ARBERIA E AMERICA: TRE CULTURE A CONFRONTO.

Posted on 27 giugno 2013 by admin

SAN DEMETRIO CORONE (di Adriano Mazziotti) – Sono tornati a S. Demetrio Corone, puntuali come ogni anno dal 1990, gli studenti della University of Rhode Island per frequentare corsi di lingua, letteratura italiana, di cinema, film e  anche  cicli di seminari e conferenze, offerti dal programma del De Rada ItalianInstitute, gestito dal Centro Studi Deradiani. Il sodalizio culturale che  da tredici anni consente a centinaia di studenti di visitare la nostra regione e molto spesso di ricongiungersi ai loro parenti calabresi. Grazie al Centro deradiano, il piccolo centro calabro-albanese, è sede

L’arrivo dei diciannove giovani statunitensi  nel centro italo-albanese  e i corsi estivi di cultura italiana si devono alla iniziativa del professore sandemetrese Michelangelo La Luna, docente di lingua e letteratura italiana alla Università di Rhode Island, fondatore e direttore del De Rada ItalianInstitute e del Centro Internazionale di Studi Deradiani.Un calabro-albanese che negli Usa, da oltre venti anni, lavora sodo, facendosi apprezzare dalle autorità accademiche dove ha prestato servizio.Gli studenti statunitensi,  giorno dopo giorno,  prendono familiarità con la gente del posto, apprezzandone il forte senso di ospitalità, il calore umano, l’affabilità, la bontà della cucina.Nella visita al complesso del Sant’Adriano i giovani Usa hanno dimostrato grande attenzione per i tesori d’arte custoditi nella chiesa omonima e interesse per la storia degli italo-albanesi.

Tra le novità dello stage estivo di quest’anno vi sono la sceneggiatura del nuovo film sui rapporti Usa e la Calabria e la ricerca sulle tradizioni gastronomiche calabro-arbereshe. E il 2 luglio, per la prima volta a S. Demetrio C., arriva la scrittrice Dacia Maraini, ospite del De Rada ItalianInstitute. La nota poetessa e saggista toscana, amica di vecchia data del prof. La Luna, lo scorso marzo nella Università di Rhode Island, ha tenuto una serie di interventi sulla storia delle scrittrici italiane, sulle ragioni per cui lei stessa scrive e sulla festa della donna.

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RICORDATO A MILANO CON UNA MOSTRA FOTOGRAFICA IL CHIRURGO FOTOGRAFO A. RAFFAELE CIRIELLO

Posted on 12 giugno 2013 by admin

GINESTRA (di Lorenzo Zolfo) – Per ricordare Raffaele Ciriello, fotoreporter ucciso nel 2002 a Ramallah in Palestina,originario di Ginestra, la Provincia di Milano propone nel Foyer di Spazio Oberdan la mostra “I bambini e la guerra. Cartoline dall’inferno”, a cura di Paola Navilli (moglie di A.Raffaele Ciriello) e Elisabetta Ponzone, che documenta la sua particolare attenzione nei confronti dei bambini, i civili più inermi che incontrava sui fronti di guerra. Nell’assurda ferocia di tutti i conflitti che ha documentato, Ciriello ha sempre cercato nei volti e negli sguardi dei più piccoli il dramma, ma anche l’umanità. Scatto dopo scatto, reportage dopo reportage, i civili e soprattutto i bambini diventano non più solo “anonimi effetti collaterali dei conflitti”, ma protagonisti e speranza di un mondo possibile. La mostra propone immagini scattate in Somalia nel 1992/93; in Pakistan, Afghanistan e  Bosnia nel 1995/96; in Rwanda nel 1996; nel Sahara Occidentale e in Kosovo nel 1998; in Eritrea, Cecenia e Iran nel 1999; in Libano e in Sierra Leone nel 2000; in Palestina nel 2002. “Non so se è vero che i fotografi possano a volte fissare ciò che altrimenti gli altri non riuscirebbero a vedere. Ma ogni volta che leggo di un giornalista o di un fotografo caduti vittime di una granata, o di una pallottola vagante, o di qualunque altra cosa, ritorno alle fotografie che ho scattato, e guardo le persone che ne sono protagoniste. Quando i miei occhi incontrano i loro, mi sembra di capire tutto.” (Raffaele Ciriello, 1998). Raffaele Ciriello (Venosa 1959 – Ramallah 2002), nato in Basilicata, ma milanese di adozione, era un chirurgo plastico convertito alla fotografia ( da adolescente a Ginestra girava sempre con una macchina fotografica per immortalare volti di bambini, sguardi di anziani, processioni e scene di vita quotidiana). Nel 1993 la Somalia devastata da guerra e siccità gli offre la prima occasione d’avvicinarsi al fotoreportage di attualità: documenta la tragedia e ritrae gli inviati della Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin poco prima della barbara uccisione. Nel 1998 è uno dei primi fotografi a comprendere la rivoluzione d’internet e a trasferire tutto il suo lavoro su “Postcards from Hell – Cartoline dall’Inferno” il sito web che da quel momento raccoglierà tutte le immagini e le riflessioni di viaggio. I suoi reportage in Rwanda, Sierra Leone, ex-Jugoslavia, Albania, Kosovo, Iran, Cecenia e Afghanistan trovano spazio sui maggiori giornali di tutto il mondo, dal Corriere della Sera al New York Times. Viaggia più volte con Maria Grazia Cutuli, l’inviata del Corriere della Sera assassinata in Afghanistan. Nel 2002 decide di tornare in Palestina per raccontare la Seconda Intifada. Il 13 marzo a Ramallah mentre si sporge per riprendere un carro armato israeliano viene falciato da una raffica di mitraglia. Muore a 42 anni filmando la propria uccisione.All’inaugurazione della mostra, interverranno l’on. Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano, e Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura: “La Provincia di Milano, ospitando la mostra ‘I Bambini e la Guerra. Cartoline dall’Inferno’, intende denunciare gli orrori delle guerre che, purtroppo, ancora oggi insanguinano il mondo. Immagini crude e drammatiche che i fotoreporter di guerra hanno realizzato pagando, spesso, il prezzo più alto, lasciando la propria vita sul campo. Auspichiamo che questa mostra possa contribuire alla crescita di una società e di una coscienza sociale che eviti e liberi le future generazioni da ogni tipo di guerra”.

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